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Il patriota Oslo (Vittorio Forgiarini) era sceso in pianura per motivi di servizio; venne intercettato e fermato da una ronda composta da tre militi fascisti friulani. Dopo una decina di metri fatti assieme, Oslo cercò di sottrarsi loro dandosi alla fuga lungo il vicino vicolo S. Bartolomeo . Venne immediatamente fatto segno a colpi di mitra e moschetto. I militi infatti, fermatisi sui gradini coi quali inizia il vicolo, puntarono le armi contro il fuggitivo e spararono tutti assieme verso il basso. Uno dei colpi raggiunse Oslo all’altezza della carotide, facendolo stramazzare a terra. Vittorio Forgiarini morì due giorni dopo all’ospedale civile di Gemona.
Una lapide, dedicata al "primo dei gemonesi " caduto "per la patria e per la libertà", ricorda il luogo del doloroso episodio.